[de] code | [Ai Confini Del Violoncello]
Programma di sala

[Bach: Suite I per violoncello solo BWV 1007 in sol maggiore] da “Le Suites per Violoncello” di Eric Siblin:
Le prime battute manifestano la potenza narrativa di un maestro dell’improvvisazione. È cominciato un viaggio, ma è come se la composizione avvenisse sul momento.
[Witold Lutoslawski: Sacher Variation]
Si tratta di un brano dedicato al direttore d’orchestra svizzero Paul Sacher, in occasione del suo 70esimo compleanno. Il tema “Sacher” è composto dalle note: mi bemolle, la, do, si, mi, re.
[Bright Sheng: Da “Seven Tunes heard in China”]
- [Stagioni]
Sheng riporta il testo della canzone: “La primavera sta arrivando, i narcisi sbocciano, la ragazza è fuori dal suo salottino sospirante. “Mio amato, tendimi una mano, ti prego”. - [Piccolo Cavolo]
Sheng riporta il testo della canzone: “Il piccolo cavolo sta diventando giallo per terra.
Lei ha perso i suoi genitori quando aveva due o tre anni. “Mamma, mia mamma!” - [Il pescatore ubriaco]
Melodia classica cinese suonata sul Qin, antico strumento a pizzico. Il brano tradizionale a cui Sheng si ispira compare a volte col titolo “Canzone serale dei pescatori ubriachi”.
[Gyorgy Kurtág: da Signs, Games, Messages]
- [Message-consolation á Christian Sutter]
L’indicazione è “tenuto, pulsante, inesorabile”. Una specie di lenta “danza macabra”. - [Az Hit] (la fede)
associato al seguente testo, scritto sotto alle note come se dovesse essere cantato: “La fede non è un sogno, ma un essere vivente che afferra Dio ed è potente, e come la luce illumina il mondo, così la fiducia nel cuore fa sì che il peccatore creda nel proprio perdono.” - [Népdalféle] (in stile popolare)
si tratta di un breve brano in cui Kurtág fonde lo stile popolare ungherese con il proprio linguaggio atonale
[Gyorgy Ligeti: Sonata per violoncello solo]
- [I. Dialogo]
Ligeti a proposito del primo movimento: “È un dialogo. Perché è come due persone, un uomo e una donna, che conversano. Ho usato la corda do, la corda sol e la corda la separatamente… Avevo scritto musica molto più “moderna” nel 1946 e nel 1947, e poi nel ’48 ho iniziato a sentire che avrei dovuto cercare di essere più “popolare”… In questo pezzo ho tentato di scrivere una bella melodia, con un profilo tipico ungherese, ma non una canzone popolare… o solo per metà, come in Bartók o in Kodály. In realtà, più vicino a Kodály.” - [II. Capriccio]
“Poiché il secondo movimento aveva l’ambizione di diventare un movimento di sonata, l’ho scritto in forma di sonata. È un pezzo virtuosistico nel mio stile successivo che è più vicino a Bartók. Avevo 30 anni quando l’ho scritto. Amavo il virtuosismo e ho portato lo strumento al limite del virtuosismo in modo simile a Paganini.”